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Eleonora Passarella
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Prof. Francesco Longo - CERGAS SDA Bocconi.

Il 28 marzo, presso Fondazione OIC onlus, si è svolto un evento di grande importanza per riflettere sulle sfide e le opportunità legate alla transizione digitale e alla gestione del cambiamento in un settore cruciale per la nostra società: il welfarecare.  Tra i relatori di spicco, Francesco Longo, massimo esperto in long term care e docente presso il Centro di Ricerche sulla Gestione dell’Assistenza SDA Bocconi School of Management, con una visione profonda e lungimirante, ha messo in evidenza la necessità di innovare il modello di assistenza in Italia. Longo ha aperto la sua riflessione ponendo al centro la situazione attuale dell’assistenza agli anziani nel nostro Paese: un tema che tocca direttamente il cuore della nostra società. Con 14 milioni di anziani, di cui 4 milioni non autosufficienti e un numero crescente di persone fragili, il nostro sistema di welfare non è attualmente in grado di rispondere adeguatamente alla crescente domanda di assistenza. Il welfare italiano, infatti, riesce a supportare solo il 10% delle persone che avrebbero bisogno, lasciando il 90% a carico delle famiglie, un dato che evidenzia in maniera preoccupante le lacune e le sfide future.  Longo ha sottolineato che, con l’invecchiamento della popolazione e l’aumento delle spese pensionistiche, la necessità di ripensare e riformare il sistema di assistenza è più urgente che mai. "Occorre pensare a modelli di servizio innovativi che integrino le nuove tecnologie e che possano essere sostenibili economicamente per le famiglie," ha dichiarato. Un cambiamento che non riguardi solo la cura fisica, ma anche la gestione dei legami sociali, il supporto psicologico e la creazione di nuove opportunità di aggregazione e di interazione. Con un approccio che guarda al futuro, possiamo davvero ripensare e rafforzare il nostro sistema di welfare, trasformando ogni sfida in un’opportunità di crescita collettiva.

Giuseppe Venier, Amministratore Delegato Umana S.p.A.

In un Paese dove gli anziani costituiscono un quarto della popolazione, è sempre più urgente ripensare i modelli di assistenza, trasformandoli da semplici strumenti di cura in vere e proprie opportunità per rafforzare la coesione sociale e intergenerazionale.  Nel cuore di questo cambiamento, la digitalizzazione si presenta come una leva decisiva per rendere l'assistenza più efficiente, sostenibile e inclusiva. La Fondazione OIC Onlus si è distinta come esempio di innovazione, dimostrando come la tecnologia possa non solo migliorare la qualità della vita degli anziani, ma anche favorirne la socializzazione, superando le barriere fisiche e cognitive che spesso li isolano. Un’innovazione che, se ben integrata, ha il potenziale per cambiare radicalmente il nostro approccio alla cura delle persone più fragili.  Ma l'innovazione non può limitarsi solo all'introduzione di nuove tecnologie. Il convegno ha messo in evidenza l'importanza fondamentale della formazione dei professionisti del settore, affinché siano preparati a navigare con competenza la transizione digitale. Un passo necessario per garantire che le nuove tecnologie vengano utilizzate al meglio, per rispondere con efficacia alle sfide di un mondo in continuo cambiamento. Questo è il vero punto di svolta: non solo costruire un sistema che colmi una lacuna esistente, ma creare un cambiamento culturale che coinvolga tutti, per il bene della comunità.  In un contesto in cui l’assistenza deve evolversi per rispondere a bisogni sempre più complessi, il convegno ha evidenziato come la formazione dei professionisti, unita all’adozione di nuove tecnologie, possa realmente trasformare il welfare. Un cambiamento che non riguarda solo l'innovazione dei servizi, ma anche la capacità di ogni operatore di adattarsi a un sistema che pone al centro la persona, la sua dignità e la sua partecipazione attiva alla società. 

Giampaolo Cerri, Caporedattore Vita.it

In un momento storico in cui la popolazione anziana è in costante aumento, il convegno "Transizione Digitale: l’importanza della formazione per un’adeguata gestione del cambiamento” ha fornito importanti spunti per affrontare le sfide del nostro tempo e gestire al meglio l'integrazione delle nuove tecnologie.  Giampaolo Cerri, Caporedattore Vita.it, durante il seminario, ha evidenziato l'importanza della tecnologia nella risposta alle sfide della non autosufficienza, con proiezioni future che evidenziano l'aumento degli anziani con necessità di assistenza. Cerri ha sottolineato come la tecnologia diventi una leva cruciale per affrontare questa realtà, rimarcando la responsabilità di tutte le parti in gioco, dal pubblico al privato. Ha anche fatto riferimento al ruolo fondamentale della Fondazione OIC, definendola un esempio internazionale di visione e impegno, capace di anticipare i bisogni futuri della comunità.  Inoltre, Cerri ha parlato dell'importanza di un cambiamento nel racconto sociale sull'anzianità e sul welfare, invitando i media a trattare questi temi con maggiore consapevolezza, per sensibilizzare la società sui diritti delle persone anziane e non ridurli solo a un problema economico o sanitario. Il suo messaggio finale è stato chiaro: l'informazione è vita, e solo con una comunicazione adeguata si può costruire un futuro più sostenibile e responsabile per tuttin motivo per fare affari con te.

Andrea Cavagnis, Presidente Fondazione OIC Onlus.

L'evento, organizzato in collaborazione con UMANA, SDA Bocconi, Uneba Veneto, URIPA e Umana Forma, ha messo in evidenza l'importanza della formazione dei professionisti del settore per affrontare con competenza la transizione digitale, fondamentale per migliorare l'erogazione dei servizi e la qualità della vita.  Ne abbiamo parlato con Andrea Cavagnis, Presidente della Fondazione OIC, che nell’intervista ha sottolineato l'importanza di anticipare il cambiamento piuttosto che subirlo. La digitalizzazione, ha affermato, non è solo una necessità per ottimizzare i servizi, ma un passo fondamentale per una gestione più precisa e affidabile, riducendo i rischi di errori umani e migliorando il controllo e il reporting dei servizi erogati.   Il Presidente Cavagnis ha anche evidenziato come la formazione sia cruciale per il successo di ogni progetto di cambiamento: solo attraverso un coinvolgimento attivo delle persone e una comprensione condivisa degli obiettivi, si possono ottenere risultati concreti e duraturi.  Inoltre, ha ribadito come Fondazione OIC, da 70 anni sia impegnata nella ricerca continua di sempre nuove soluzioni per supportare il territorio, interpretando e rispondendo ai bisogni delle persone.  Fondazione OIC guarda al futuro con impegno, coniugando la sua lunga esperienza con l'innovazione per continuare a fornire servizi sempre più adeguati e rispondenti alle esigenze della comunità facendo rete e tracciando la strada verso un welfare più sostenibile e tecnologicamente avanzato e per questo in grado di rispondere alle sfide di un mondo in continuo cambiamento.

Paolo Galfione, A. D. Zucchetti HC.

Con Paolo Galfione, Amministratore Delegato di Zucchetti HC abbiamo affrontato l'importanza di sistemi digitali integrati per migliorare l'efficienza e la qualità dei servizi.  Galfione, ai nostri microfoni, ha raccontato come la collaborazione con Fondazione OIC abbia permesso di rivoluzionare il suo sistema attraverso l'introduzione della business intelligence, creando un ecosistema digitale completamente integrato al servizio dell'assistenza sociosanitaria. Galfione ha sottolineato come la sfida sia stata quella di passare da sistemi frammentati a soluzioni altamente integrate e adattive, in grado di rispondere alle esigenze specifiche della Fondazione.  Un altro tema cruciale che abbiamo trattato è stato l'impatto dell'intelligenza artificiale (IA) nella digitalizzazione dei servizi. Galfione ha spiegato come l'IA, in particolare attraverso il machine learning e il deep learning, stia migliorando la comunicazione tra operatori e sistemi, rendendo le applicazioni più naturali e user-friendly, e supportando il percorso di cura. L'adozione dell'IA nella gestione delle informazioni sui pazienti rappresenta un passo importante verso una digitalizzazione più fluida, che mette l'operatore in grado di offrire un'assistenza sempre più efficiente.  Le nuove tecnologie possono essere un'opportunità per migliorare la qualità dei servizi, senza mai dimenticare l'importanza della visione umana nell'implementazione di queste innovazioni.

Francesco Facci, Presidente UNEBA Veneto.

Durante l'evento, Francesco Facci, presidente di UNEBA Veneto, ha sottolineato come la creazione di collaborazioni tra i diversi attori del territorio sia essenziale per affrontare le sfide di questo settore. Ha messo in evidenza, inoltre, il ruolo cruciale delle associazioni, delle parrocchie e delle cooperative nel rafforzare il supporto alla comunità, integrando valori condivisi e creando opportunità di contaminazione per il bene della comunità.  Facci ha anche sottolineato l'importanza di mantenere sempre il legame umano all'interno delle strutture di assistenza, citando l'esperienza della pandemia di COVID-19, dove la relazione è stata una delle "gambe" fondamentali per superare la difficoltà anche in tema di personale.   La digitalizzazione, pur essendo fondamentale per il cambiamento, è vista come un catalizzatore che richiede un lavoro di squadra, obiettivi chiari e un'organizzazione ben definita per essere efficace.  Infine, Facci ha insistito sul fatto che un cambiamento positivo nelle strutture sociosanitarie può avvenire solo con una forte volontà da parte della direzione e dei consigli di amministrazione. Senza questa determinazione, è difficile ottenere risultati concreti.   La digitalizzazione è dunque una leva importante, ma il suo successo dipende dalle skills ma anche dalla volontà di sentirsi parte di un progetto di più ampio respiro mosso dalla volontà di innovare e innovarsi.

Fabio Toso, Dir. Generale Fondazione OIC Onlus.

Il convegno "Transizione Digitale: l’importanza della formazione per un’adeguata gestione del cambiamento", ha trattato in profondità le sfide e le opportunità della digitalizzazione nel settore welfare, con particolare focus sul miglioramento dei servizi per le persone fragili.    Nel focus del Direttore Generale della Fondazione OIC Onlus, dott. Fabio Toso, è emerso come il cambiamento tecnologico, pur essendo spesso percepito come difficile, debba essere visto come un'opportunità per potenziare le capacità e l’impegno degli operatori del settore. La digitalizzazione, infatti, non è solo una questione di strumenti, ma di un nuovo linguaggio che, se compreso, può migliorare la condivisione delle informazioni e la cura degli ospiti, aumentando l’efficacia dei servizi offerti.  Il messaggio centrale della Fondazione OIC è stato che l’innovazione e la tecnologia devono sempre rispondere ai bisogni concreti delle persone, sia di chi riceve che di chi fornisce assistenza. La transizione digitale diventa così un elemento fondamentale per continuare a migliorare la qualità dei servizi, favorendo l’integrazione tra tecnologia e cuore umano, per un welfare sempre più attento, innovativo e sostenibile. 

Michele Testa, Direttore IPAB Chiampo.

"Transizione Digitale: l’importanza della formazione per un’adeguata gestione del cambiamento" del 28 marzo 2025, organizzato dalla Fondazione OIC Onlus, con Michele Testa, direttore IPAB Chiampo, con cui abbiamo discusso dell’importanza di integrazione tra ospedali e RSA, ed evidenziato come la digitalizzazione, con l'uso di armadi farmaceutici informatizzati, stia migliorando l'efficienza nella gestione dei farmaci nella cura delle persone fragili.  Testa ha sottolineato come il cambiamento richieda un contesto tecnologico adeguato, e come la formazione del personale, unita alla sinergia tra pubblico e privato, stia portando a una nuova organizzazione dei servizi sanitari. Testa ha anche messo in evidenza la necessità di risposte sempre più concrete e capillari per affrontare l'invecchiamento della popolazione e le crescenti esigenze del settore.

Roberto Volpe, Presidente U.R.I.P.A.

La Fondazione OIC Onlus con particolare attenzione al settore della long term care, in occasione del convegno "Transizione Digitale: l’importanza della formazione per un’adeguata gestione del cambiamento" del 28 marzo 2025, ha trattato le sfide della digitalizzazione applicata alla presa in carico delle persone fragili e oggi con Roberto Volpe approfondiamo le tematiche e le preoccupazioni  sollevate riguardo l'invecchiamento della popolazione a causa dell'assenza di politiche adeguate per gli anziani, evidenziando come le strutture socio-sanitarie siano sottofinanziate e trascurate. Volpe, infatti, ha sottolineato la necessità di introdurre un ministero dedicato alla terza età e ha invitato la società civile e i media a sensibilizzare la politica riguardo queste problematiche urgenti. Volpe ha criticato la mancanza di risposte concrete e l’indifferenza delle istituzioni, ribadendo l'importanza di un cambiamento strutturale e di un coinvolgimento attivo di tutti.

Roberto Rigoli, Direttore Funzione Territoriale ULSS2.

Tante sono le sfide e le opportunità legate alla digitalizzazione nel settore del welfarecare.   Il dottor Roberto Rigoli, Direttore della Funzione Territoriale ULSS2, durante l'incontro, ha sottolineato l'importanza di creare sinergie e reti tra le diverse strutture, evidenziando come la collaborazione tra il settore pubblico e privato sia fondamentale per rispondere ai bisogni di una popolazione che invecchia rapidamente.   Ha illustrato esempi concreti di digitalizzazione, come l'uso di device per il monitoraggio dei pazienti e l'intelligenza artificiale, che migliorano la qualità dell'assistenza e permettono decisioni mediche tempestive. Rigoli ha anche enfatizzato l'importanza della business intelligence e della telemedicina, che rafforzano la rete di supporto e migliorano la sicurezza e il benessere dei pazienti.

Chef all'Opera 2024 - 5° edizione "La sfida con dolce e salato".

Grande successo per la quinta edizione di Chef All’Opera, la gara di show cooking promossa dalla Fondazione OIC Onlus, che ha visto sette chef delle residenze OIC sfidarsi in abbinamento con i maestri pasticceri di Confartigianato Imprese Padova. L’evento si è svolto nel Palasport della Civitas Vitae Angelo Ferro, celebrando l’eccellenza della ristorazione come elemento centrale nel benessere delle persone fragili.

Tema centrale della competizione 2024: la rivisitazione creativa della “Pazientina” padovana, in chiave dolce e salata. Premi assegnati a chef e pasticcerie per la qualità tecnica, l’originalità e l’interpretazione dei piatti.

Un evento che ha saputo unire emozione, gusto e valore sociale, confermando il ruolo della cucina come strumento di cura, relazione e cultura. Appuntamento già fissato per l’edizione 2025.

Presepe Vivente 2024 della Fondazione OIC Onlus

Anche nel 2024 il Presepe Vivente della Fondazione Opera Immacolata Concezione ha regalato emozioni, unendo generazioni, tradizioni e comunità in un’unica grande rappresentazione corale. Ospiti, operatori, famiglie, volontari e bambini della scuola dell’infanzia Clara e Guido Ferro hanno dato vita a un momento di profonda spiritualità e condivisione, capace di rinnovare ogni anno il significato autentico del Natale. Un simbolo di coesione e intergenerazionalità che resterà nel cuore di tutti.

Fondazione OIC Onlus: un anno di cura, amore e comunità

Nel 2024 la Fondazione OIC Onlus ha riaffermato il suo ruolo come punto di riferimento per le persone anziane e fragili, offrendo non solo servizi, ma accoglienza, ascolto e affetto. In un Paese che invecchia, la Fondazione ha risposto con progetti concreti, investendo nell’intergenerazionalità e costruendo legami che combattono la solitudine. Ogni giorno, grazie a un personale qualificato e appassionato, ha messo al centro la persona, valorizzandone dignità e unicità. La Fondazione OIC è oggi una vera comunità di cura e speranza, dove ogni sorriso illumina il cammino verso un futuro più umano e condiviso.

"Disturbi neurocognitivi - Uno sguardo tra scienza, prassi ed emozioni"

La Fondazione Opera Immacolata Concezione Onlus ha organizzato, con il patrocinio delle istituzioni regionali e locali, la quinta edizione del convegno dedicato ai disturbi neurocognitivi, tenutosi presso il Civitas Vitae “Angelo Ferro” di Padova. L’evento ha affrontato le sfide sanitarie, sociali ed emotive legate all’aumento dei casi di demenza, promuovendo un confronto tra esperti, operatori e caregiver per individuare risposte innovative e condivise.

Attraverso l’approccio integrato della Fondazione OIC, che unisce assistenza, inclusione e qualità della vita, è stato presentato anche il modello del Borgo Nuovi Passi, una comunità protetta e stimolante per persone con decadimento cognitivo, che valorizza l’autonomia e la dignità degli ospiti.

A completare la giornata, la premiazione della Call per immagini Nuovi Passi 2024, un’iniziativa artistica che ha trasformato emozioni e quotidianità in un “meta racconto” visivo, avvicinando scienza e umanità nella narrazione della fragilità.

Dott. Massimiliano Oliveri, Neurologo e Docente Università di Palermo.

"La scienza offre nuovi strumenti non solo nel campo della farmacologia ma anche nel campo delle nuove tecnologie che cercano in maniera non invasiva di modulare la plasticità del cervello in modo da rallentarne il declino..."

Dott. Carlo Gabelli, Responsabile C.R.I.C. Azienda Ospedaliera Università degli Studi di Padova.

"Esiste una fascia piccola ma significativa di persone che si ammalano di questo tipo di malattia che è particolarmente giovane e quindi pur essendo la biologia molto simile a quella che troviamo nell'anziano tuttavia presenta delle peculiarità che creano un particolare problema alla famiglia e al malato di cui dobbiamo tener conto. Questo ha fatto si che, dato che erano pochi, si fosse data troppa poca attenzione a questa fascia di pazienti (...)"

Dott.ssa Nicoletta Locuratolo, Neurologa Istituto Superiore di Sanità.

"Sappiamo dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, che sono oltre le 55 milioni le persone con demenza e in Italia oltre 2 milioni di persone hanno un disturbo neurocognitivo maggiore o minore e ben 4 milioni sono i loro familiari. La demenza ha un costo enorme in termini economici, stimato in oltre 23 miliardi di euro l'anno e sappiamo che questo costo è sostenuto per oltre il 63% delle famiglie ... è fondamentale un cambio di approccio (...)"

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